Spettacolo di danza multimediale interattiva, ispirato alle opere di Hubert Hoffmann (1904 – 1999) – regia e coreografia di Valentina Moar
I disegni, gli schizzi e i piani di costruzione di Hubert Hoffmann sono l'ispirazione per una performance di danza della coreografa italiana Valentina Moar. Le opere dello studente stiriano a del Bauhaus e del celebre architetto non solo hanno avuto un impatto duraturo sul paesaggio urbano di Graz, ma sono anche ricche di linee di movimento, che Moar sviluppa e realizza ritmicamente come forme viventi. Il media artist Paolo Scoppola, invece, è l'artefice di un legame visivo-interattivo tra la danza, l'architettura di Hubert Hoffmann e il Bauhaus. Concepito e realizzato durante la pandemia di Covd-19, lo spettacolo è un inno alla resilienza. Una forma di qualsiasi tipo, finché è in movimento e reagisce agli eventi esterni, è una forma viva. Da qui l'idea di creare una coreografia in cui il corpo del danzatore interagisce con queste forme, dando luogo a una riflessione sul significato stesso di forma in movimento. Il progetto, infatti, utilizza un sistema digitale proprietario per ricreare le sagome dei danzatori sullo schermo e stabilire così un dialogo tra il corpo e le immagini proiettate. Ma non è tutto, il media artist è presente a lato del palco con una consolle che gli permette di manipolare le immagini sullo schermo, mentre i danzatori si esprimono sul palco. Un dialogo ininterrotto tra arti visive e coreografiche.
Crediti
Regia: Valentina Moar
Coreografia: Valentina Moar
Media Interaction Design: Paolo Scoppola
Danza: Pierre-Yves Diacon and Valentina Moar
Voce narrante di Hoffmann: Jonathan Schimmer
Sound Design: Marco Schretter
Light Design: Ralf Beyer
Fotografie: Nikola Milatovic
Ringraziamenti: Archivio Neue Galerie Graz
Supportato da: Stadt Graz Kultur Land Steiermark Kultur, Europa, Außenbeziehungen
In cooperazione con: La Strada Festival Graz 2020
Eventi
Graz – La Strada Festival Graz 1-2.09.2019
Stampa
Tanz.at
Collegamenti
La Strada Festival – Premiere
GAT
La Strada Festival
Valentina Moar
Pierr-Ives Diacon